Rigenerazione urbana e decarbonizzazione: un’opportunità spesso ignorata dal DPR 380/2001, art. 17 comma 4-bis
Uno strumento già attivo per premiare l’edilizia sostenibile
Il DPR 380/2001, Testo Unico dell’Edilizia, contiene da anni una disposizione poco conosciuta ma altamente strategica per chi si occupa di rigenerazione urbana, recupero edilizio e sostenibilità ambientale: l’articolo 17, comma 4-bis.
Questa norma, già in vigore, prevede una riduzione obbligatoria degli oneri di costruzione per determinati interventi edilizi che abbiano obiettivi ambientali, di riqualificazione urbana e di contenimento del consumo di suolo.
Cosa prevede la norma
Al fine di agevolare gli interventi di rigenerazione urbana, di decarbonizzazione, efficientamento energetico, messa in sicurezza sismica e contenimento del consumo di suolo, di ristrutturazione, nonché di recupero e riuso degli immobili dismessi o in via di dismissione, il contributo di costruzione è ridotto in misura non inferiore al 20% rispetto a quello previsto dalle tabelle parametriche regionali. I Comuni hanno la facoltà di deliberare ulteriori riduzioni o esenzioni, anche totali.
Un’opportunità concreta per chi usa materiali carbon negative
Un esempio emblematico è l’utilizzo del biomattone in calce e canapa, un materiale naturale certificato da EPD (Environmental Product Declaration), con un impatto ambientale di -47 kg CO2 eq per m³. Questo significa che il biomattone assorbe più CO2 di quanta ne emetta, rendendolo un materiale a bilancio carbonico negativo.
Grazie a questa caratteristica, l’uso del biomattone in interventi di recupero, ristrutturazione, ricostruzione e riqualificazione energetica rientra perfettamente nello spirito della norma, permettendo di ottenere:
- Uno sgravio del 20% sugli oneri di costruzione, in automatico
- Ulteriori riduzioni o esenzioni totali, se previste da regolamenti comunali
Quali interventi possono beneficiare dello sgravio - Recupero di immobili dismessi o sottoutilizzati
- Demolizione e ricostruzione con criteri NZEB
- Ristrutturazioni profonde con efficientamento energetico e sismico
- Progetti in aree soggette a contenimento del consumo di suolo
- Cantieri con materiali naturali certificati carbon negative
Perché è importante conoscerlo
Questa norma è già applicabile, e non serve attendere nuovi incentivi o decreti attuativi. I professionisti che progettano interventi coerenti con i principi di sostenibilità e rigenerazione hanno già diritto a uno sgravio del 20% sul contributo di costruzione.
È quindi fondamentale:
- Dichiarare chiaramente la finalità dell’intervento nella pratica edilizia
- Allegare EPD e documentazione tecnica per materiali come il biomattone
- Verificare se il proprio Comune ha deliberato ulteriori agevolazioni
Uno strumento reale, non teorico
L’art. 17 comma 4-bis del DPR 380/2001 rappresenta un ponte tra normativa edilizia e obiettivi climatici. Premia chi interviene sul costruito con soluzioni intelligenti, a basso impatto e alta qualità ambientale.
I tecnici che lo conoscono e lo applicano possono portare valore aggiunto ai propri committenti, ridurre i costi dei progetti e contribuire in modo diretto alla decarbonizzazione del patrimonio edilizio italiano.
Fonti e riferimenti
- DPR 380/2001 – Art. 17, comma 4-bis
- EPD biomattone calce-canapa: -47 kg CO2 eq/m³
- Regolamenti edilizi comunali, CAM edilizia, strategie regionali